Il Metodo Feldenkrais® è stato fondato a metà del secolo scorso dal dottor Moshe Feldenkrais, fisico, ingegnere e judoka ucraino, che ha vissuto tra Israele, Francia e Stati Uniti. Feldenkrais è stato un pioniere della scienza del movimento, anticipando quelle teorie e quei metodi che oggi lavorano sull’embodiment e sulla neuroplasticità.
”Il cervello non può pensare senza le funzioni motorie”, diceva Moshé: il movimento come chiave di accesso al cambiamento della persona.
Si tratta di un approccio globale alla persona che permette di migliorare abilità e gesti quotidiani, ma anche performances artistiche e sportive. Il punto di partenza è l’intelligenza biologica del sistema corpo-mente, capace di regolarsi, apprendere e organizzarsi con nuove strategie e approcci in risposta agli input dell’ambiente circostante.
Gli insegnanti di Feldenkrais seguono un corso professionalizzante della durata di 4 anni.
Come si pratica il Feldenkrais?
Lezioni di gruppo o sedute individuali. Noi, come associazione, proponiamo le lezioni di gruppo; più informazioni sui gruppi, sugli orari e sui costi le trovi a questo link. Se sei interessato alle sedute individuali, se ne occupano nella loro pratica privata Giulia Valente (www.valentegiulia.com) e Elena Giachetti (www.elenagiachetti.com).
Cosa rende il Feldenkrais diverso da tutto il resto?
- rispetto dell’unicità della persona: tutto avviene nel rispetto dell’organizzazione posturale e motoria della persona, creando obiettivi tarati su di essa.
- attenzione alla globalità: il Feldenkrais non ragiona sulla persona come una somma di parti separate ma sempre come un insieme armonioso e integrato; anche quando si ha un punto di attenzione (spalle, respiro, colonna vertebrale…) è sempre richiamata la persona nella sua globalità.
- niente sforzo: il sistema nervoso non è in grado di apprendere nulla in situazioni di dolore o di sforzo, per cui si ricerca la piacevolezza del movimento e del tocco per favorire un vero cambiamento.
- niente stretching : ci si allunga e ci si rende flessibili con il Feldenkrais, eccome, ma non attraverso il tradizionale stiramento dei muscoli.
- lentezza e gentilezza: a volte si chiede di rallentare i movimenti: questo serve a migliorare l’ascolto e la consapevolezza di sé mentre si esegue un’azione. Solo nel movimento piccolo e lento si trova spazio per l’esplorazione e l’apprendimento, per sostituire finalmente schemi motori più efficienti a quelli abitudinari, causa di dolore o di scomodità.
Cos’è il Feldenkrais nelle parole di chi lo pratica con noi
“Attraverso le lezioni di Feldenkrais, riesco a prestare attenzione ai movimenti del mio corpo.” Antonella, 52 anni
“Per me è un momento di tranquillità nel caos della vita!” Benedetta, 17 anni
“Il più delle volte si comincia sdraiati; “Come ti senti? Cosa ti dice la schiena, le spalle, un piede?”. Poi si parte con un piccolo movimento e l’invito è a sentire sino a dove arriva. Così si parte magari da un braccio e si scopre che il bacino e la gamba gli vanno dietro. Lascia andare il movimento, non controllare tutto, e intanto il tutto si mette insieme. Rotolo, oscillo, gattono e la schiena mi ringrazia. Non bisogna mai fermarsi, e questo è un buon modo per farlo.” Paolo, 62 anni
“Feldenkrais è accogliente ed è accoglienza. Accoglienza di sé, coi propri limiti e i propri dolori, fisici e non solo. E’ uno spazio di morbidezza dove muoversi e imparare a muoversi con leggerezza. All’inizio si può pensare che non agisca in profondità. Invece si scopre che è proprio nei piccoli movimenti che si può arrivare in spazi inesplorati.” Manuela, 59 anni
“Prima di tutto è la mia ora settimanale di tempo per me! L’ambiente è confortevole e i movimenti sono piacevoli, anche se a volte non riesco a fare tutto. Lo pratico perchè noto che aiuta la qualità della mia vita quotidiana, in casa e fuori: camminare, stare in piedi per diverso tempo, fare la pasta fresca a mano!” Antonietta, 75 anni
“Non è facile dire cosa sia il Feldenkrais. A vederlo sembra facile, sono piccoli movimenti. Eppure a volte è faticoso! Richiede molta concentrazione su se stessi, sul muovere muscoli che non credevi nemmeno di avere… Ma quando riesci a lasciarti andare è come una coccola. La mia schiena sta molto meglio da quando lo pratico!” Barbara, 51 anni
“Pratico molto sport ormai da anni, e da quando ho iniziato Feldenkrais i miei tempi di recupero dopo un allenamento si sono almeno dimezzati. Inoltre, anche se solo per un’ora alla settimana, il concentrarsi solo su se stessi ti lava veramente la mente da ogni pensiero.” Luca, 38 anni
“il Feldenkrais mi aiuta a prendermi dei momenti solo per me, dove ci sono solo io e il mio corpo. Scopro muscoli e movimenti abbandonati da tempo, anche se in realtà a volte sembra quasi più un movimento di testa che fisico.” Alessia, 30 anni
“Pratico Feldenkrais perchè mi fa stare bene, mi riporta in contatto con il mio corpo attraverso l’ascolto dei suoi messaggi e la riscoperta del piacere del movimento.” Veronica, 47 anni
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